Situazione chiara di... caos calmo
Il prossimo anno, probabilmente a giugno, a Ladispoli si terranno le elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale e del Sindaco. A tutt'oggi la situazione è abbastanza intellegibile, sebbene di certo vi sia ben poco.
Cominciamo dai 5 Stelle.
Correranno da soli? Se così fosse il ventaglio dei candidati a Sindaco sarebbe povero, con una spanna di vantaggio sugli altri, dei due attuali consiglieri comunali, Forte e Martello.
Altri esponenti in grado di rivestire una carica così importante e difficile non ve ne sono, a meno che non si ricorra ad un candidato esterno, magari un nome sconosciuto che rischierebbe però di non far presa su quei pochi fedelissimi rimasti che voteranno ancora il partito di Conte e che nel corso della legislatura ha perso molti consensi.
Discorso a parte se dovessero appoggiare un candidato di un altro partito, ipotesi però presso che inesistente, dovendo scegliere tra il partito di Bibbiano (come hanno sempre chiamato il PD) e facce note e stranote che hanno già dato il loro contributo nello sfasciare Ladispoli nelle precedenti legislature.
I 5 Stelle ricopriranno un ruolo marginale.
A sinistra? A sinistra, appunto, il caos calmo. Si vocifera di una discesa a Ladispoli del sindaco di Cerveteri Pascucci, supportato da liste civiche. Per il chiacchierato cugino cerveterano però le prospettive non sono molto promettenti, sia per la forte e continua contestazione di una larga fetta di cittadini cerveterani delusi e scontenti, sia per l'atavica idiosincrasia delle due città nei confronti degli opposti candidati.
Senza contare che tale eventuale candidatura scontenterebbe e non poco il resto della sinistra, che non vede di buon occhio un'invasione di campo in grado di rastrellare diversi voti, che verrebbero quindi a mancare alle compagini locali.
Il PD. Anche qui, voci di corridoio, vogliono quale candidato Federico Ascani, forse ancora non pronto per lo scranno maximo di Piazza Falcone, mentre calano le quotazioni della segretaria Silvia Marongiu, che secondo gli esperti di sinistra risulterebbe poco empatica e quindi non in grado di tenere un testa a testa con Grando.
La scelta pertanto sembra difficile e contrastata, per un partito responsabile del pessimo stato in cui fu trovata la città quattro anni or sono, dopo vent'anni di dominio.
Infine c'è Trani, o meglio, dovrebbe esserci. Sì perché proprio la discesa in campo di Pascucci metterebbe in serio rischio la partecipazione del consigliere di lungo corso alla competizione politica, già relegato nei pronostici a fanalino di coda che vedrebbe ulteriormente assottigliarsi il suo bacino di voti.
A sinistra poi si stanno organizzando anche altri volti noti del passato, forse con un'altra lista civica, ma con tutta la buona volontà non saranno in grado di raccogliere che pochi voti, anche perché gli elettori hanno memoria e di masochisti ce ne sono ben pochi.
E la destra? A livello nazionale Lega e FdI volano, mentre Forza Italia è sempre stata localmente presente, assicurando quindi una unità d'intenti e una convinzione consolidata grazie agli ottimi risultati di amministrazione Grando.
È indubbio che la maggioranza in carica ha lavorato tanto e bene, come non si vedeva da anni, ha saputo gestire l'emergenza Covid con polso e capacità, e nonostante un bilancio ereditato con circa otto milioni di disavanzo è riuscita a fare tanto, riportando i conti in attivo proprio quest'anno.
L'unica incognita riguarda alcuni rappresentanti locali di FdI, riottosi e in contrapposizione con il sindaco Grando, ma proprio per la pessima scelta (e figura...) fatta, ci si aspetta da Roma un diktat teso a compattare la compagine che, forte dei risultati ottenuti in quattro anni, punta con decisione e merito alla riconferma.
Grando non ha ancora confermato la sua partecipazione alla disputa, ma sembra davvero una formalità. La squadra ha lavorato bene, si è assestata, producendo grandi risultati in tutti i settori e rimane in testa ai pronostici dei bookmakers.
Unica speranza, che trova d'accordo tutti o quasi, è quella di una competizione senza colpi bassi, rispettosa degli altri, con toni accettabili e sereni, senza dover per forza ricorrere a insulti, fake news e bassezze degne di qualche hater attempato.
SL
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