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Immagine del redattoreChiara Marciani

Superba Toscana

Aggiornamento: 5 gen 2021

Toscana: what else?



“Una supremazia culturale, stratificata nei secoli, che oggi rende la terra di Dante vero faro ed esempio nel meglio dell’enologia Italiana”, la rappresentazione di una regione che offre da sempre qualità ed abbondanza in ambito vitivinicolo. La Toscana, che non ha mai faticato ad emergere, possiede un’innata predisposizione geografica che nel corso dei secoli ha agevolato la sua fama mondiale; difatti, è la regione leader in Italia per esportazione.


Ne sono testimonianza famiglie come Antinori o Ricasoli di Brolio che fin da XII secolo emergono come illustri produttori del vino; questa regione vanta di territori e vini profondamente diversi e tutti da scoprire.


Con 58.000 ettari vitati, pari a circa un quarto della superficie totale della regione, la Toscana conta più di 23.000 aziende vinicole che propongono innumerevoli e differenti versioni di vino; un territorio ricco e vasto che, pur essendo prevalentemente collinare, permette la coltura della vite anche in zone più montuose grazie all’ingegno dei produttori e alla pratica di diversi sistemi di allevamento. Convenzionalmente, il territorio può essere scisso in due principali zone: la Toscana centrale, cuore antico della regione con il dominio assoluto di Sangiovese, e la Toscana della costa Tirrenica, con il dominio di diversi vitigni internazionali.

La prima area rappresenta territori da sempre emblema della Toscana vitivinicola come il Chianti Classico e le sue sotto zone, l’area pratese con il Carmignano, l’area senese con il Brunello di Montalcino, il vino Nobile di Montepulciano e la Vernaccia di San Giminiano. La costa vanta invece la recente affermazione dei vigneti costieri livornese e pisano, da Montescudaio a Bolgheri e Val di Cornia, oltre che ai storici territori del Candia dei Colli Apuani e quelli lucchesi, l'Elba e la Maremma con il Morellino di Scansano. Anche il clima gioca un ruolo importante e varia a seconda di dove ci si trova. È importante evidenziare come questo intreccio di peculiarità ampelografiche doni ai vini caratteristiche organolettiche differenti: acidità, sapidità, freschezza, struttura e densità cromatica variano a seconda della porzione di terreno.


La cantina Fontodi, della famiglia Manetti, dedita da secoli ad una coltivazione attenta dei vigneti, è un’azienda biologica certificata che si estende per centosettanta ettari dei quali più di ottanta coltivati a vigneto. Rispetto e qualità sono i principi a cui si ispira l’agricoltura di quest’azienda che punta alla sostenibilità; con i residui di potatura ed il letame dell’allevamento di chianine provenienti dall’azienda viene prodotto un compost utilizzato per concimare le vigne. In questo modo si producono vini con maggiore espressione del territorio.

A sud di Panzano, nel cuore del Chianti, Fontodi gode di particolari caratteristiche: combinazione di terreni galestrosi, elevata altitudine, ottimo microclima ed una grande luminosità. In questo accattivante panorama prende forma il Flaccianello della Pieve, un IGT di Sangiovese in purezza che fermenta spontaneamente con lieviti indigeni e macera in vasche di acciaio inox. Barriques di Troncais e Allier lo affineranno per 24 mesi conferendogli ulteriori profumi. Prodotta unicamente nelle annate in cui il raccolto è al massimo livello qualitativo, è certamente l’etichetta di punta della cantina Fontodi, tra i primi “Supertuscan” ottenuti unicamente da Sangiovese.


Questo vino, che si contraddistingue per il suo profilo organolettico caratteristico ed originale al tempo stesso, si presenta limpido e di un rosso rubino intenso; un naso raffinato, ricco e complesso si apre con note decise di amarena, prugna matura, viola e mammola seguite da sentori speziati ed eterei, eucalipto, muschio e sottobosco. Al gusto è prepotente e sfacciato, caldo e fine, dal finale lungo e succoso; una nobile trama tannica fa da padrone senza però coprire eleganti retrogusti balsamici. Un rosso molto longevo che può affinare ulteriormente in bottiglia per minimo dieci anni, da bere nelle grandi occasioni. Una giornata speciale in compagnia di pochi intimi, magari dopo una mattinata di caccia andata a buon fine per i più esperti e appassionati, o più semplicemente il macellaio di fiducia: cacciagione, selvaggina, carni succose, questi sono gli abbinamenti che sposano ed esaltano egregiamente un vino di questo calibro.


Spostandosi sulla costa, a Castellina Marittima in provincia di Pisa, si trova Castello del Terriccio, una delle più estese proprietà agricole della regione. Qui, un terreno ferroso, minerale e ricco di sedimenti ha trovato le condizioni ideali per esprimere al cento per cento le sue caratteristiche nel vino. Certamente, gioca un ruolo importante l'esposizione verso il mare; questa, crea un cocktail di straordinarie caratteristiche che permettono alla vite di esprimersi al meglio delle sue potenzialità e dona ai vini un’ottima sapidità e freschezza. Un’esemplare interpretazione di questo territorio si trova a centoventi metri sul livello del mare con l’IGT Toscana “Lupicaia” , che prende il nome dall'omonima collina dove in passato venivano spesso avvistati i lupi. Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot si uniscono in un blend tipico ma all’avanguardia. Rubino intenso, offre un profilo olfattivo ricco di aromi speziati e frutta rossa, un gusto copioso ed intenso avvolge il palato in note persistenti di prugna matura.


Un’altra imperdibile realtà della regione sono i vini dolci; quale miglior modo di terminare un pasto? Vin Santo del Chianti Classico Doc, prodotto da Fèlsina, da abbinare a sfiziosi cantucci, pasticceria secca o perché no ad un buon erborinato. Trebbiano, Malvasia ed un tocco di Sangiovese sono i protagonisti di questo blend; accuratamente selezionati, i grappoli vengono sottoposti ad appassimento naturale sui graticci e, dopo la pigiatura, il mosto viene spostato in caratelli sigillati di rovere con l’aggiunta di un denso residuo del vino delle annate precedenti. Trascorsi 7 anni nella vinsantaia viene affinato sei mesi in bottiglia prima della commercializzazione. Un vero e proprio vino da meditazione che si presenta di un color giallo oro con riflessi ambrati che sembrano raggi di sole nel bicchiere, note di albicocca, pesca e frutti tropicali incontrano note di mandorla, miele e piccola pasticceria. Ottima acidità, caldo, al palato si riconosce la consistenza, la morbidezza e l’eleganza della frutta ben integrata nel legno del caratello. Una vera esperienza epicurea!


In un panorama così vasto diventa dunque difficile raccontare la Toscana nella sua grandezza; per questo motivo si parlerà di incantevoli cantine da poter visitare nella prossima “puntata”. Posti meravigliosi immersi fra le vigne raccontano storie di famiglie che rispettano la tradizione ed altre invece progressiste e con approccio biodinamico. Una di queste…

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