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Strenne natalizie sul Caravaggio

Le due novità natalizie sul Caravaggio


Il grande pittore lombardo da quando Roberto Longhi lo ha “riscoperto” negli anni ’50 è stato oggetto di curiosità, interesse, studi, dovuti sia alla sua vita maledetta e affascinante che alla grandezza del suo genio pittorico.



Recenti scoperte hanno poi riacceso una sorta di ossessione per il Merisi, tanto da rimettere in discussione il luogo della sua morte, i mandanti dell’omicidio (se di omicidio si tratta) e molti altri aspetti della sua vicenda.


Di recente uscita, il 3 novembre, il film “L’Ombra di Caravaggio”, regia di Michele Placido, con un cast importante che aveva inizialmente sollevato qualche perplessità e che invece ha convinto, soprattutto nella interpretazione di Enrico Scamarcio, calatosi perfettamente nelle vesti del Merisi.


Uscito contemporaneamente ma senza alcun legame con il film, anche il romanzo storico “L’ultimo approdo di Caravaggio” di Marco Milani, edito da La Corte di Torino.

Nel libro, una perfetta ricostruzione storica degli eventi basata sugli studi più recenti dedicati al Merisi, si propone un’avvincente traversata in feluca, al fianco del Caravaggio, mentre compie il suo ultimo viaggio, verso Palo.


Consigliamo vivamente di andare a guardare il film e di leggere il libro, perché meritano entrambi.



Tra film e libro vi sono alcune similitudini, sebbene casuali ma che pongono una qualche riflessione, così come posizioni diverse su altri temi.

Casuale è che entrambi pongano come primo episodio nella narrazione l’agguato alla Taverna del Cerriglio, sebbene posizionato cronologicamente molto avanti nella vita del genio lombardo, l’ottobre 1609.


Entrambi, propongono l’atto finale della vita del Merisi nella stessa modalità, anche se quello del film è sembrato un finale sbrigativo e una punta superficiale.

La morte di Caravaggio a Porto Ercole, rimane ufficialmente la tesi storica più credibile, anche per la presenza di alcune fonti, le uniche, a corroborarne la veridicità.

Differente è l’interpretazione logica dei fatti e allora in questo caso non può che tornare Palo, l’ipotesi più credibile per la morte del Merisi.

Ma ciò che conta è che si sia aggiunto un altro tassello di conoscenza sulla vita burrascosa del Merisi e che si possa addirittura ripercorrere la sua vita attraverso le tele del Maestro Guido Venanzoni, che mette in mostra i suoi quadri che illustrano i momenti salienti della vita del Merisi e che ha già esposto a Ladispoli e ad Ariccia e che si appresta a girare l’Italia con la sua mostra.


Insomma se si vuole effettuare una full immersion nell’universo caravaggesco vi consigliamo di vedere il film e di leggere il libro, per poter avere quelle conoscenze basilari per capire meglio quello che da molti è stato definito il genio artistico più grande mai esistito.

Da dicembre poi il Maestro Guido Venanzoni esporrà i suoi dipinti a Civitavecchia, dove probabilmente verrà presentato l’ultimo gioiello nato dalle mani geniali del pittore ladispolano.




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