Nuova opera del Maestro Guido Venanzoni
L'immagine mostra la prima versione del San Matteo e l'Angelo, eseguita per la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma. Questo dipinto fu rifiutato e l'artista ne realizzò un altro che ancora oggi si trova sopra l'altare. La prima versione del San Matteo e l'Angelo fu acquistata dal Marchese Vincenzo Giustiniani e poi finì a Berlino, dove fu distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale; non esiste alcuna riproduzione del colore.
"La figura ottusa di san Matteo, che è nudo sotto le ginocchia e i gomiti, e vestito con un normale cappuccio, non acquista una vera dignità anche se il mantello è appoggiato sulla sua sedia pieghevole. Con gli occhi spalancati e con le mani pesanti, scruta gli spessi volumi sulle ginocchia. Non è facile credere che possa scrivere. Il suo angelo ha la più grande difficoltà nel guidare la sua mano inesperta a mettere la parola di Dio in lettere, che sono troppo grandi. In tal modo, l'angelo inclina la sua figura affascinante, la cui forma è chiaramente visibile sotto la sua veste leggera. E così possono il suo viso androgino e le lunghe ciocche di capelli, in contrasto con il cranio ruvido e calvo di San Matteo. Sullo sfondo quasi nero, che è stato rifilato a sinistra e in alto, vediamo il bianco squisito delle sue enormi ali".
Ho voluto anche io cimentarmi a restituire un colore a questa grande opera del Maestro e sempre cercando di non offendere la sua memoria, dato il dilagare di riproduzioni dilettantesche che vanno per la maggiore nel nostro paese.
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