Torniamo sulla questione della misura “Rottamazione quater” non fruibile dai cittadini, per scelta dell’Amministrazione comunale (come anche Cerveteri). Prorogati i termini al 30 aprile
Chiariamo subito: aderire o rinunciare a tale opzione, che avrebbe permesso a quei cittadini che avevano cartelle esattoriali da pagare, almeno per quelle i cui ruoli erano stati formati alla data del 30 giugno 2022, di farlo sgravati però di interessi, sanzioni e dell’aggio, era nella facoltà degli amministratori pubblici comunali e questi hanno espletato questa loro prerogativa, non aderendo alla rottamazione.
Quindi tutto legittimo ed essendo questa maggioranza stata votata dal Popolo, si può benissimo dire che è stata fatta la volontà del Popolo ladispolano.
Resta però il dubbio sulla bontà di tale scelta, dal momento che mai, dal dopoguerra a oggi, l’economia nazionale ha attraversato una crisi così profonda e che molte famiglie avrebbero tratto enormi giovamenti da tale possibilità (fino a 1.000 euro s’annullava per i ruoli formati entro il 31 dicembre2015, oltre c’erano agevolazioni).
Si può arrivare a pensare che si sarebbe potuta evitare qualche chiusura di attività, qualche licenziamento, qualche crisi familiare. Ma tant’è.
Niente “Pace Fiscale” quindi, scelta da rispettare, anche perché il Comune non avrebbe incassato circa 270.000 euro.
Ma è proprio così? Tecnicamente sì, ma spulciando il bilancio ci si accorge che tale mancato introito avrebbe avuto una copertura, come se fosse stata prevista tale eventualità e tenuto anche conto delle risorse di cassa giacenti nel conto di tesoreria e che tale somma è inferiore all'uno per cento delle entrate comunali.
Era quindi possibile aderire alla rottamazione, aiutando molti ladispolani, senza sforare il bilancio? Probabilmente sì.
Possibile che nessuno dei consiglieri di maggioranza (a parte Cervo, Fioravanti e De Simoni) né dell’opposizione abbiano chiesto chiarimenti?
Peccato, molte famiglie avrebbero gradito…
