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Quel pasticciaccio brutto de Via Botteghe oscure

La corsa alla segreteria del PD: perché non farne un reality?


Cominciamo con il dire che uno dei "cavalli di battaglia" della sinistra, cavallo autoreferenziale a dire il vero, è sempre stata la trasparenza ma anche stavolta prima ancora della competizione delle primarie, fioccano dati diversi e opposti sulle stime delle preferenze.

Bonacini parla di 14 punti in percentuale di vantaggio mentre la pasionaria leninista Elly Schlein ne dichiara 6.

Così, inevitabilmente, anche i primi dati dell'affluenza alle sezioni di voto risulta diverso.

Non c'è che dire, un bell'inizio!

Percentuali trascurabili invece quelle di Cuperlo e De Micheli.


Ma non mancano le polemiche. Leggiamo su "Il Giornale" che: "A Salerno, il Comitato Schlein Campania ha chiesto l'annullamento dei congressi Pd svolti in provincia, che secondo l'ex senatore Sandro Ruotolo sarebbero avvenuti "in maniera non conforme al regolamento". E poi è scoppiato il presunto caso casertano, con la denuncia - da parte di alcuni esponenti del partito - di tesseramenti sospetti. Nicola Corrado, coordinatore provinciale a Napoli della mozione Schlein, aveva addirittura parlato di "tesseramento gonfiato".


Insomma, nulla di nuovo sotto il cielo sinistro.


Un partito che ha smarrito da tempo la bussola e solo nominalmente rappresenta una sinistra alla frutta. Farsi scippare la "rappresentanza" di una così importante fetta d'elettorato da un improvvisatore come Conte, è seriamente preoccupante.


Il dilemma della sinistra è chiaro: svoltare con il passato, diventando un partito moderno (negli obiettivi così come nel linguaggio, ecc) o restare legati a obsoleti dogmi e retaggi di una ideologia che, nel mondo, ha causato dieci volte più morti del nazismo?

Sembra proprio che tutti i candidati del PD non escano da questo dilemma e tengano il piede in più staffe.

E ciò che è preoccupante è che la più giovane tra tutti, la confusa Schlein, è quella più contraddittoria, anche se in Tv, quando la Gruber le ha chiesto se fosse comunista ha balbettato eludendo la domanda. Poi però, inneggia a Lenin...


Insomma: sono comunisti ma non troppo, anzi lo sono ma non bisogna dichiararlo pubblicamente, sono gli unici onesti ma hanno la percentuale più alta di arrestati (e l'Europa è l'ultima dimostrazione), sono pacifisti ma se botte e insulti sono diretti a destra va tutto bene.

Stanno con lo Stato ma sostengono i nemici dello Stato stesso.

Vanno a trovare un terrorista anarchico e, scoperti, insultano chi li ha scoperti.

Sono alla ricerca disperata di icone, non avendo più argomenti né ideologia, e così fioccano i Soumahoro, vera vergogna di questa sinistra ipocrita.


Insomma, prendano una decisione, il Paese ha bisogno di una sinistra vera, capace, rivolta soprattutto al mondo del lavoro (che loro stessi hanno devastato), in grado di fare una sintesi tra un passato ingombrante e un futuro tutto da scoprire.

E attendiamo i risultati delle primarie, dove la spunterà Bonacini, un parvenu quasi impalpabile, che continuerà sulla strada già tracciata in questi ultimi anni, fatta di contraddizioni, ipocrisia, calunnie, tenuti in piedi solo dai media di parte, che sfornano notizie ad hoc, altra cosa scandalosa.


Buon lavoro.












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