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Perle e pirla

In questi giorni drammatici, tra pandemie e guerre non mancano coloro che superano il sottile divario tra una perla e l'essere un pirla


Cominciamo con la perla del mese. Il Ministro Cingolani, con la sua aria da chi si è trovato a passare di lì per caso e lo hanno intervistato, ha definito "Una grande truffa" l'aumento dei carburanti, senza motivo, confessando che se ne è accorto passando con la macchina davanti a un distributore e leggendo che la benzina stava a €2,20.

Ma l'hanno avvertito che è ministro? Pensa di fare qualcosa o continuerà a dirci che il caro carburanti è una truffa, senza muovere un dito?

Il Ministro degli Esteri Giggino Di Maio, continua a spararne a raffica nell'intento non di dare un contributo alla soluzione pacifica del conflitto russo-ucraino ma nella speranza che qualcuno lo ascolti. "Putin peggio di un animale" ma anche "Non vogliamo rinunciare alla Diplomazia", praticamente si contraddice come apre bocca.

"La guerra durerà a lungo" ma anche "La Russia è al collasso" e da Mosca qualcuno nota che "Di Maio ha una strana idea della Diplomazia"... e mica solo di quella!

Ritorna prepotentemente in classifica la Bonino. Me la ricordo durante la guerra alla Serbia, con il simbolo della pace al posto della "O" finale del suo cognome, auspicare i bombardamenti su Belgrado. Ora ci rifà: la pacifista più famosa d'Italia benedice la fornitura di armi (anzi auspica un incremento) all'Ucraina.

Strana idea della pace.

Così come è tanto diversa la natura degli sfollati/emigrati/profughi ucraini rispetto a quelli africani.

Qualcuno notava sui social che dall'Ucraina stanno scappando tante donne, bambini e anziani e praticamente zero uomini, mentre quelli che arrivano dall'Africa sono al 90% uomini giovani, con tanto di cellulare e orologio al polso?

Evidentemente Paese che vai usanza che trovi...

Infine l'emergenza carburante: la benzina una ventina di anni fa costava la metà rispetto a oggi.

Per un litro di benzina si spendeva meno di un euro, oggi siamo oltre i due euro, con il petrolio che al barile costa oggi meno di allora.

Le accise, sono rimaste invariate (a dire la verità la più vecchia è del '36). Qualcosa non torna e ora che è esplosa la crisi russa, ci dicono di correre ai ripari, trovando altri fornitori che non siano la Russia. Addirittura Draghi vuole far riaprire le centrali a carbone! E perché no il ritorno alla schiavitù?

Solita "italianata", si chiude il recinto quando i buoi sono già scappati. Nessun governo programma più oltre i due/tre anni, tutti tesi e impegnati a sopravvivere alla giornata.

E di fronte a tali spettacoli torna in mente la battuta di Totò, intramontabile: "Garibaldi mio che hai combinato...!"


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