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Le chicche del nuovo anno

Iniziamo bene l'anno con un brindisi di qualità



In queste insolite feste Natalizie, pochi sono stati i punti fermi: il buon vino ed il buon cibo. Bollicine e vini dolci sono certamente le bottiglie più acquistate per questo periodo, anche in relazione alle tradizionali leccornie, tipiche di questi giorni. Fra i vari (e tanti) vini assaggiati, vorrei porre l’attenzione su tre grandi bolle che non deludono mai anzi, sorprendono ogni volta di più. Al primo posto colloco fermamente il Brut Millesimato Riserva D’Antan di Soldati la Scolca; cento per cento Cortese, da uve atte alla produzione di Gavi DOCG, è un vino da “meditazione” che si adatta piacevolmente ad ogni tipo di pietanza ed occasione. Grazie ai dieci anni di invecchiamento in bottiglia, a contatto con lieviti autoctoni selezionati, si ottiene un prodotto senza limiti di età in grado di offrire un’esperienza unica nel suo stile.

Alla vista è caratterizzato da una spuma fitta, morbida ed abbondante che assomiglia a zucchero filato, con un perlage continuo ma delicato. Di un color oro chiaro brillante, al naso si apre con eleganti note esotiche per poi crescere armoniosamente con sentori di miele e frutta secca, gesso e crosta di pane. Il sorso è caparbio e sincero, secco e di ottima acidità. Ideale come aperitivo e per pranzi importanti, molto indicato anche per il dopo pranzo. Insomma, un vino raro pensato per intenditori o per chi vuole semplicemente lasciarsi meravigliare da una piacevole esperienza , frutto di un perfetto mix fra la natura ed un paziente lavoro da parte dell’uomo.

Al secondo posto, il Terza Via di Marco De Bartoli, un Brut di Sicilia DOC da uve cento per cento Grillo. Questo spumante metodo classico, rappresenta a pieno la tradizione di un territorio in continua evoluzione che fino a pochi anni fa era sottovalutato. Spiccato carattere siciliano e tradizione francese danno vita ad un vino dinamico capace di comunicare una terra fortemente vocata. Al naso è fragrante con note minerali ed agrumate, cenni di fiori secchi e qualche nota ferrosa sul finale; la sensazione sarà quella di temperare una matita, quel leggero odore di grafite si sprigiona man mano, donando maggiore tipicità. Al gusto compiace con un corpo pieno e di lunga persistenza, sapido ed esemplare nella rappresentazione del vitigno. Premiato come uno dei migliori spumanti d’Italia, questa “Terza Via” esalta egregiamente tartare di tonno o più in generale i crudi di pesce.

Ultimo ma non ultimo, il Flamingo di Monte Rossa, un Franciacorta rosé di grande eleganza che nasce dal connubio tra il 40% di Pinot nero e il 60% di Chardonnay. Incredibile quanto i colori dell’etichetta rievochino quelli del Flamingo Hotel di Las Vegas. Questa bottiglia ha contribuito fortemente al successo e alla storia dell’azienda che da oltre quarant’anni è alla continua ricerca di eccellenza e sperimentazioni. Rosa ramato e dal perlage fine e persistente, al naso esprime importanti sentori di frutti di bosco, viola e note appena speziate. In bocca è fresco e sapido, scattante e goloso. Un Franciacorta di elevatissimo livello qualitativo. Il colore richiama il perfetto abbinamento con i crostacei, ma è anche in grado di sposarsi bene con pasta ripiena o risotti dai sapori meno delicati.

Il Natale, come da tradizione, è anche la festa dei vini dolci. Due storie diverse ed opposte: il Nord e il Sud. Nei vigneti storici sulle colline di Strevi, in provincia di Alessandria, tradizionalmente vocati alla produzione delle uve Moscato nasce il Moscato d’Asti DOCG “Sciandor” che si presenta di un color giallo paglierino brillante. Aromatico e caratterizzato dalle note tipiche di questo vitigno, salvia e acacia, avvolge il palato con un sapore dolce e rotondo che ricorda il miele. Perfetto da solo e con i classici amaretti, ma se si ha una fetta di pandoro o panettone sarà il vero matrimonio d’amore!

Spostandosi al Sud, nelle isole Eolie, a Salina, si apre un meraviglioso anfiteatro sul mare rappresentato dai vitigni di Malvasia. La pluripremiata “Malvasia di Capofaro”, ennesima perla di proprietà dei Tasca d’Almerita, è un Salina IGT che mostra come certe realtà offrono scenari unici nell’eccellenza del panorama Siciliano. Il colore ricorda gli ultimi raggi di un tramonto che riflettono sul mare, quel leggero oro che ristagna in acqua poco prima che il sole sparisca. Al naso è netto un profumo di iodio che racconta l’influenza del mare, note di aneto, ananas e miele. Sin dai primi sorsi è in equilibrio fra dolcezza e freschezza, mai stucchevole, sensuale e molto persistente. Ottimo con i dessert ma soprattutto con la pasticceria secca.

In questo anno paradossale in cui siamo stati privati di alcune fra le nostre libertà e abitudini, abbiamo sicuramente trovato conforto nell’arte dell’enogastronomia. L’augurio per il nuovo anno è la possibilità di godere nuovamente dei piaceri della vita insieme alle persone che si amano. Buon inizio!


Chiara Marciani

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