La svolta comincia nel segno del "vecchio"
Al Senato, sullo scranno più alto, siederà quindi Ignazio La Russa. In una turbolenta mattinata il politico non certo di primo pelo, ha ottenuto il lasciapassare che lo pone come seconda carica dello Stato. "Vecchio", direbbe qualcuno riferendosi alla sua anzianità politica,
C'è molta fiducia comunque per il futuro, il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni ha creato molte aspettative e anche a sinistra, nonostante la mascherina della militanza antifascista da indossare sempre (anche se ormai sfiora il ridicolo), c'è una certa curiosità nel vedere la prima donna Capo del Governo, espressione della Destra.
Ma al nome non entusiasmante di La Russa si è aggiunto un altro aspetto che turba la serenità e la fervida attesa del nuovo esecutivo ed anche stavolta dobbiamo utilizzare l'aggettivo "vecchio": Berlusconi.
Il brillante tycoon, genio degli affari ma da anni prestato alla politica, nel segno della più "ancient politique" ha già dato la sua zampata da leone arruffato, al primo giorno di "lavoro", puntando i piedi, pretendendo che i capi da lui scelti nel suo ranch, venissero posizionati dove lui gradiva.
Pur essendoci simpatico il personaggio, non possiamo dimenticare che l'avvento dell'uomo di Arcore in politica, al di là del lodevole intento di bloccare una sinistra spietata che con "Mani Pulite" aveva fatto bingo, aveva traslato la sua genialità relativa al mondo degli affari e dello spettacolo nell'agone politico, svilendo e rendendo la politica uno spettacolo da baraccone.
Shampiste, nani, ballerine, odontotecniche, è entrato di tutto in Parlamento, così come in televisione, dove con la sua linea d'intrattenimento e di piattume culturale ha strappato la leadership della RAI negli ascolti. E la televisione di Stato, gestita da incompetenti figure di secondo piano, per mantenere gli ascolti ha abdicato al nobile dovere di fare servizio pubblico, riducendo l'istituzione RAI, fino allora famosa per la qualità dei suoi programmi, a una Tele Casino International qualunque, con culi e tette in bella vista, barattoli colmi di fagioli, minorenni che transumavano dimenandosi in mandria sotto gli occhi libidinosi di manager, registi e spettatori allupati per non parlare degli show da quattro soldi, spacciati per programmi seri.
Insomma, viva la Meloni, viva la Destra al governo con la prima donna della Storia, ma per favore fate meglio di come avete iniziato, perché la crisi globale e i problemi che questo esecutivo si troverà a fronteggiare necessitano piglio e concezioni nuove di politica, come la brava Giorgia ha dimostrato di possedere.
Stavolta non si scherza, l'economia italiana è a terra, la povertà dilaga, la guerra è alle porte e tutto si è complicato grazie a una sinistra incapace e da uomini posti a comandare da qualcuno oltre confine, non certo in Italia.
Non crediamo che Berlusconi e La Russa siano la risposta più efficace da contrapporre al mainstream e ai grandi gestori del potere economico mondiale.
Poi, può anche essere che ci si sbagli...
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