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La replica all'Assessore Milani della Caggianelli

Aggiornamento: 7 mag 2021

Riceviamo e pubblichiamo (repliche e controrepliche)


“Prima di Venanzoni tu non puoi esporre dipinti al Centro di arte e cultura”

Spettabile direttore, a seguito dell’articolo del vostro collaboratore Marco Milani, che mi chiama personalmente in causa, le chiedo diritto di replica, spero senza dovermi appellare all’articolo 8 della legge sulla stampa. Premettendo che, quando un giornale arriva a pubblicare addirittura le foto delle persone che attacca in modo così furente, beh ha davvero peccato di buon gusto e deontologia professionale. Un fatto sia chiaro: nessuno si nasconde dietro articoli non firmati, il giorno che come giornalista e direttore di un giornale deciderò di attaccare frontalmente l’assessore alla cultura lo farò senza indugio. E mi creda mi sono ancora frenata.

Ma veniamo alla mia replica, doverosa visto che sono la pittrice, chiamata così ferocemente in causa, che aveva chiesto lo scorso 15 marzo l’utilizzo del Centro di arte e cultura di Ladispoli con tanto di richiesta protocollata numero Prot. 11906-2021 per esporre copie museali di Caravaggio ed altri pittori classici. E sono la stessa pittrice che il 25 marzo ha ricevuto la mail dall’assessore alla cultura che scriveva: “Circa la mostra, visto il numero non eccessivo di opere esposte, ritengo fattibile collocarla al Centro Arte e Cultura in una data tra metà aprile e metà maggio”. Poi è accaduto qualcosa che mi ha lasciato perplessa. Sono stata convocata nella stanza dell’assessore alla cultura, insieme a mio marito (non compagno come scrive qualcuno poco informato) e mi sono sentita dire che il signor Milani aveva cambiato idea. L’assessore mi ha detto testualmente detto che “Aveva sentito il professor Sgarbi e che non era conveniente ospitare una mostra di copie di Caravaggio al Centro di arte e cultura prima dell’esposizione di un altro pittore”. In pratica, l’assessore prima per mail concede l’uso del Centro di arte e cultura, poi cambia idea. Scrivono inesattezze i giornali o forse qualcuno cambia idea da un giorno all’altro, infischiandosene degli altri artisti locali? Ma l’assessore ha ribadito con la lettera da voi pubblicata la sua convinzione che ubi maior, minor cessat, dunque è palese che si siano operate delle scelte ben precise che la stampa legittimamente definisce figli e figliastri. E’ bassezza quella della stampa che riporta notizie o discutibile gestire una struttura pubblica a proprio piacimento? Ma le inesattezze sono altre. Nessuno ha mai chiesto per forza una sala del Centro di arte e cultura essendoci le associazioni, si erano proposti i corridoi della struttura dove, oltretutto, lo scorso settembre erano stati appesi quadri di Caravaggio interpretati da artisti moderni e copisti. Ma andiamo avanti. L’assessore scrive che sono state proposte altre strutture pubbliche per ospitare la mia mostra. Sapete quali? L’ex sala espositiva di via Ancona attualmente occupata da Emporio solidale che aiuta le persone in difficoltà economica. Ma forse l’assessore lo aveva dimenticato… Poi mi ha proposto la sala consiliare, luogo assolutamente inadatto ad una mostra e complicato da affollare di visitatori in emergenza Covid. Alla fine siamo arrivati alla parodia con proposte tipo una piazzetta di viale Italia a cui ho ironicamente risposto proponendo una trattoria. Insomma dialogo tra sordi, la lettera dell’assessore del resto ha ribadito che a Ladispoli non tutti gli artisti sono uguali e che davanti ad un determinato nome e cognome tutti gli altri non contano. Egregio direttore, mi permetta di manifestare forti perplessità davanti a questo modo di gestire la cultura a Ladispoli e soprattutto di attaccare frontalmente le persone con illazioni fuori luogo. L’assessore forse ha dimenticato che la sottoscritta non ha mai chiesto e mai chiederà un euro di contributo al Comune di Ladispoli, dunque quale sarebbe l’azienda a conduzione familiare? Ma andiamo oltre. Ho visto personalmente con i miei occhi il registro delle presenze lo scorso settembre al Centro di arte e cultura in occasione di un evento costato 7.000 euro ai contribuenti di Ladispoli. Registro obbligatorio per le norme anti Covid. Ebbene le presenze di visitatori erano 49. Ma veniamo ora ad uno dei punti focali della vicenda. Se l’assessore è artisticamente innamorato di un altro pittore non è colpa mia che ho un altro cognome. Del resto, ognuno si può oltretutto far immortalare in un paio di quadri dall’artista che vuole. Quello che non accetto è la difesa d’ufficio di un singolo pittore da parte di un amministratore che dovrebbe essere super partes e che invece mi ha detto in faccia “prima di lui tu non puoi esporre al Centro di arte e cultura”. L’italiano è una bella lingua ma se non è questa la politica dei figli e figliastri mi dica lei egregio direttore come definire questa posizione.

Se il signor Milani pensa di avere la verità in tasca e si erge a critico d’arte sbandierando il professor Sgarbi come foglia di fico, beh contento lui. Sui social, condannando ovviamente chi ha scritto offese, i cittadini però delle domande civili e legittime se le sono poste. Prima o poi qualcuno si deciderà a rispondere.

Forse qualcuno invece di preoccuparsi della deontologia e professionalità altrui, dovrebbe riflettere su come gestisce un assessorato a cui nessuno, e sottolineo nessuno, ha mai chiesto favori o nepotismi. Tiri fuori le prove l’assessore su questo concetto se le ha, oppure taccia che sarebbe meglio. E sia ben chiaro che nessuno chiederà mai un contributo economico al Comune di Ladispoli, a me piace l’arte pura e vera e non quella che espone a pagamento con i soldi della gente. Riguardo ai presunti intelligenti che si sarebbero dissociati dall’articolo del giornale La Voce beh che dire? Manzoni scrisse chi non ha il coraggio non se lo può dare!

Per concludere, egregio direttore, la morale di questa brutta storia è molto amara. Atteggiamenti incomprensibili stanno macchiando quello che era il bel progetto Caravaggio a Ladispoli che in due anni, dopo decenni di chiacchiere di qualche fenomeno, ha fatto passi da gigante come confermato dall’interesse per Ladispoli di programmi di spessore come quello di Alberto Angela che ha certificato lo sbarco del pittore a Palo. Il muro contro muro non porta a nulla, serve soltanto a frastornare la gente che continua a chiederci perché si sta litigando su Caravaggio. Il prossimo 15 maggio ci sarà l’inaugurazione della statua di Caravaggio sul lungomare Marina di Palo, l’assessore alla cultura mi ha personalmente detto che non interverrà perché l’ha definita una iniziativa privata. Debbo aggiungere altro? Ah sì. Caro assessore, sì ne valeva la pena perché sono cresciuta nel rispetto del prossimo e della democrazia e gli abusi di potere, a qualsiasi livello, non mi sono mai piaciuti.

Felicia Caggianelli

Replica Marco Milani:

La sua lettera, conferma ogni singola parola da me scritta.

Mi fa innanzi tutto piacere notare la correzione da lei apportata tra la frase scritta su Facebook (ho lo screenshot) e quella che scrive come titolo a questa sua missiva (“Prima di Venanzoni tu non puoi esporre dipinti al Centro di arte e cultura”). C'è quel "prima di Venanzoni" che cambia un po' le cose, vero?


Poi, il mio "cambiamento" che cambiamento non è. Quando mi telefonò Palmieri, mi propose una mostra solo sua, intendo di lei S.ra Caggianelli, senza gli altri artisti, di una decina di quadri. Risposi che si poteva fare.

Poi però è intervenuta la nuova normativa che permetteva la riapertura dei luoghi della cultura e quindi la ripresa delle attività delle associazioni. Oltra ad altri motivi, come ho già scritto, evitando di elencarli tra i quali, certamente, l'inopportunità di fare una mostra prima del grande evento dedicato al maestro Venanzoni, che aveva parlato con Sgarbi illustrandogli tutta la situazione.

Qui mi fermo, perché ripete una serie di fatti non veri forse dimenticando che erano presenti ben due testimoni. Lei ha risposto ironicamente proponendo la trattoria? Falso.

La trattoria la propose suo marito, tutt'altro che ironicamente! Perché dice bugie?

La mostra di settembre ha avuto 52 presenze solo nel giorno di inaugurazione... Altra bugia.

Un Assessore deve prendersi responsabilità, fare scelte, glielo impone il suo ruolo, e non è fare figli e figliastri.

Concludo dandole una pessima notizia: Venanzoni è apprezzato in tutto il mondo, espone ovunque, Sgarbi lo esalta e oltre alle copie (esercizio difficile e necessario) dipinge con maestria meravigliosi originali, come il ciclo sulla vita del Caravaggio.

Detto ciò, va da sé che lui non è "figlio" ma è un grande artista e lei, S.ra Palmieri non è "figliastra", ma semplicemente una dilettante, rispettabilissima, ma sempre dilettante.

Saluti.


Ulteriore replica della Caggianelli


Caro assessore Milani, forse lei era distratto, ma la pittrice “dilettante” qualche risultato lo ha ottenuto


Spettabile Direttore, mio malgrado, tirata per i capelli con nome e cognome in una polemica ormai stucchevole, sono costretta a chiedere nuovamente diritto di replica ai sensi della legge sulla stampa. Ma questa è l’ultima volta che rispondo ai sermoni dell’assessore alla cultura di Ladispoli. E’ libero di farvi pubblicare tutte le repliche che desidera, io sinceramente come giornalista e come pittrice ho altro da fare. Veniamo al punto. Noto con piacere che l’assessore ha iniziato a smorzare i toni dei suoi scritti, evidentemente dopo la foga iniziale, sta prevalendo la consapevolezza che forse si è andati oltre le righe con le parole e con i fatti. Il problema è che parliamo due lingue diverse, grazie a Dio. Non è importante concedere il Centro di arte e cultura ad altri pittori locali prima o dopo la mostra di Venanzoni. E’ grave porre i paletti ai cittadini in una struttura pubblica, dunque gestita anche con i soldi dei contribuenti. Quando l’assessore ribadisce che la sottoscritta ed altri pittori (e mi creda ci sono, non abbiamo solo conigli tra noi) potevano esporre solo dopo un altro artista, ma non prima, beh non si rende conto che continua ad aggravare la sua posizione davanti ai cittadini di Ladispoli ai quali ha confermato che non siamo tutti uguali. Del resto è lei che ha scritto ubi maior, minor cessat. E’ vero, esimio assessore, lei non ha mai cambiato atteggiamento. E’ sempre stato schierato su un versante, lo ha più volte dimostrato con le prese di posizione a favore di qualcuno e con le assenze ai nostri eventi pittorici. Non è lei infatti che ha definito la statua di Caravaggio sul lungomare Marina di Palo come un evento privato, dicendomi che non parteciperà il 15 maggio allo scoprimento del busto?

Per carità, tutto legittimo, ma eticamente davvero discutibile. Ma, come dice lei, un assessore si prende le responsabilità, assume delle decisioni, è libero di concedere una struttura pubblica a chi preferisce. A leggere molti commenti sui social, escluse ovviamente le offese da cui prendo le distanze, è però palese come la popolazione di Ladispoli abbia recepito questo atteggiamento come parziale ed incomprensibile. Ci sono però alcune domande che sento di doverle rivolgere pubblicamente alla luce della sua replica, alla quale immagino ne seguiranno altre in un muro contro muro che poco mi interessa.

Mi faccia capire, e lo faccia capire anche ai cittadini di Ladispoli. Ma è il professor Sgarbi che decide chi può o non può esporre a Ladispoli dopo che un assessore aveva detto sì alla mia richiesta di concessione del Centro di arte e cultura?

Ma era così decisivo per l’assessorato alla cultura il fatto che potessi presentare solo io dipinti di Caravaggio in una struttura comunale, facendola arrampicare poi sugli specchi quando ha capito che avrebbero esposto anche altri artisti a lei notoriamente non simpatici?

E adesso una domanda sulla famigerata trattoria. Ma secondo lei è importante che a proporre provocatoriamente di trasferire la mia mostra dal Centro di arte e cultura in un ristorante, nella concitazione della discussione nella sua stanza, sia stata io o mio marito?

Assessore, ma che concetto ha della famiglia? Noi siamo una cosa sola, non è importante se la frase l’abbia pronunciata l’uno o l’altra. E la invito a lasciare fuori mio marito da questo pasticcio, sono in grado di difendermi da sola, mi creda.

Sono bugiarda io che le ricordo che la proposta trattoria le pareva adeguata, o lei che omette di dire che il Comune avrebbe pure erogato 1000/2000 euro di contributo per allestire l’evento nella sala del ristorante purchè la sottoscritta non esponesse al Centro di arte e cultura?

In attesa di risposte concrete, concludo io dandole non una pessima notizia, ma un po’ di informazioni che forse le sono sfuggite essendo impegnato a farsi immortalare nei quadri di un pittore copista a lei evidentemente più simpatico di tutti gli altri.

Prima però una premessa. La sottoscritta, definita da lei una rispettabile dilettante della pittura, è oltremodo fiera di essere etichettata come una dilettante. Sia perché non debbo sopravvivere tentando di vendere dipinti od esporre a pagamento magari con i soldi pubblici, sia perché la pittura è arte, è passione, è voglia di raccontare a colori la bellezza. Un po’ come i giocatori di rugby, sport a lei caro se non ha cambiato idea anche su questo, che a livello legislativo sono di fatto considerati dilettanti pur essendo forse l’espressione più bella e leale dello sport. Eppure, non percepiscono lo stesso stipendio dei calciatori professionisti, ma insegnano valori fondamentali come il cosiddetto terzo tempo. Ma veniamo alle informazioni che le mancano. Quando propala aggettivi ed osanna per il suo amico pittore copista forse dovrebbe andare a leggere anche il curriculum di altri artisti locali.




Come quello della sottoscritta che a dicembre 2019 ha rappresentato la città di Ladispoli al Premio Internazionale “I grandi dell’arte a Palermo”. E pensi che perfino il sindaco Alessandro Grando, che ringrazio di cuore, diffuse un comunicato stampa per celebrare questo evento. Visto che si diletta sovente ad etichettarmi come una bugiarda, le indico uno dei tanti link dove scoprirà con stupore che non tutti nell’amministrazione comunale di Ladispoli sono schierati solo su un versante. C’è anche chi è super partes come dovrebbe essere un amministratore.

Ma le regalo anche altre notizie. Contrariamente a qualcun altro che per mezza mostra nel viterbese ha fatto fuoco e fiamme, la sottoscritta ha esposto le sue opere in una cornice di prestigio come Palazzo Ferrajoli a Roma in piazza Colonna a giugno del 2019. Pensi, caro assessore, che mentre lei non ne era a conoscenza, della mia partecipazione ad un evento così prestigioso si interessò anche la stampa della Puglia, mia terra di origine. Visto che mi etichetta sovente come bugiarda ecco uno dei tanti link https://www.bisceglieviva.it/notizie/felicia-caggianelli-espone-a-palazzo-ferrajoli-di-roma-nella-rassegna-l-arte-si-mostra/.

Ma le dono anche un’altra notizia, esimio assessore. Lei era impegnato a fare altro, evidentemente, tanto da non sapere che ad ottobre del 2019 il sindaco Grando diffuse un comunicato stampa in cui mi elogiava per aver vinto il concorso di pittura “La tela del mese”, organizzato dal noto portale pitturaedintorni.it presentando un mio dipinto di Pompeo Batoni che ottenne oltre 1000 voti dalla giuria popolare. Anche in questo caso ecco uno dei tanti link per evitare di essere definita bugiarda. https://www.terzobinario.it/ladispoli-alla-caggianelli-il-premio-pittorico-la-tela-del-mese/.

Insomma, per essere una dilettante, qualcosa in più di una semplice mostra fuori porta nel viterbese penso di averla realizzata. La sottoscritta, ad esempio, ultima in classifica in un evento di pittura a Sulmona non è mai arrivata, altri possono dire la stessa cosa? E tralascio i tanti risultati ottenuti dall’impegno come giornalista per il progetto Sui passi di Caravaggio che forse lei dovrebbe conoscere. Grazie per lo spazio, per me la questione finisce qui. Il progetto Sui passi di Caravaggio non lo ferma nessuno.

Felicia Caggianelli


Assessore Marco Milani :

S.ra Palmieri non replico, farla leggere ai nostri lettori e non solo, è la mia miglior difesa. saluti cari.


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