Interessante commento di un lettore sull'articolo dedicato a Joe Biden
Riceviamo e pubblichiamo:
“Caro Direttore…….” che bello poterlo dire!!!! Ho provato poc’anzi a scrivere un commento al “All American Boys” ed erano anni che non lo facevo perché nessun testo mi provocava la curiosità e necessità di farlo. L’ho fatto dal cellulare ma non so se il tutto è andato a buon fine perché ad un certo punto è “sparito tutto”. Meglio così. Mi rimane la voglia di scrivere, anzi di prendere il computer e scrivere. Sapevo, per sentito dire, che Milani avesse una penna frizzante ed interessante ma non credevo fino a questo punto. Decisamente scrive meglio di quanto giochi a Padel. Condivido pienamente l’essenza dell’articolo; alcuni passaggi anche in maniera letterale. - “ha dato sempre l’impressione di un pensionato che ha presentato la domanda per qualche RSA” - “con il Nobel alla Pace più immeritato della storia, assegnato a Obama, che durante il suo doppio mandato esportò nel mondo più guerre che Chevrolet” - “Come avviene ormai per ogni cosa, ci si schiera da una parte o dall’altra, soprattutto in Italia, in un interminabile gioco del “con me o contro di me” che ci fa perdere il discernimento, il buon senso” La prima divertente quanto vera; le ultime due vere quanto drammatiche. Per fortuna su una cosa forse non siamo d’accordo; per fortuna se no non mi sarebbe venuta voglia di scrivere e avrei cementato ancora di più la mia delusione verso la politica dato che, immagino, fino a quando ho votato, io e Marco eravamo su lati differenti ed in questo momento che sancisce che l’attuale politica non è dirimente per le scelte dei Governi questa totale convergenza ne sarebbe stata un ulteriore, triste, conferma. Ho sottolineato il “forse” perché dove vedo la differenza di opinione è frutto di una mia interpretazione. Mi spiego meglio. L’articolo di Marco offre 3/4 spunti di riflessione degni di una testata nazionale per come sono scritti e portati avanti ed in uno di questi vedo l’unione tra quello dell’elettore tifoso e del fascino perverso del vincitore a prescindere dalle capacità e “bontà” di quest’ultimo. Due affermazioni sacrosante. I popoli latini votano da tifosi (l’Italia in questo eccelle); i vincitori scrivono la storia non la verità. Fatta questa premessa vengo al punto. Mi sembra che Marco in questo si lasci andare ad un po' di tifo. Voler far immaginare che Trump sia stato trattato male perché Repubblicano (?) e cattivo e Biden visto come salvatore perché Democratico è ingeneroso verso gli americani. Sottolineo ingeneroso. Gli Stati Uniti sono la cosa più affascinante, contraddittoria e funzionale che ho conosciuto nella mia vita. 25 anni fa, quando andai la prima volta, mi aspettavo di vedere cemento e grattacieli invece ne trovai pochi e piccoli (Indianapolis ne è quasi priva) e tanto, tantissimo verde. I grattacieli poi li ho trovati successivamente in altre città ma il verde, anche dentro metropoli come New York o Chicago la fanno da padrone. Tralascio l’affascinante ed il contraddittorio per andare sul funzionale. Trump, come dice Marco, ad un certo punto ha sbagliato tutto qui, L’errore che ha fatto è stato dirimente tanto da preferire un vecchio ed impalpabile Biden a lui che di risultati sorprendenti e proficui, almeno per gli americani, ne aveva portati a casa. Ma l’approccio alla pandemia e la testardaggine nel voler difendere la posizione iniziale gli è stata fatale. Poi l’epilogo ha fatto il resto: degno di un bimbo che si vuole portare via il suo pallone perché non gli danno un rigore a favore. Il popolo americano non è tifoso. Non ne avrebbe neanche tanta ragione di esserlo perché le differenze tra i due schieramenti li non sono così marcate come da noi. Lì una buca non è di destra né di sinistra. Lì quando una parte politica vince manda a casa tutti e mette i suoi senza se e senza ma. Lì non esiste la massoneria perché se vendi armi, sigarette, alcolici, cocaina o altro tutti lo sanno. Se dai una “mazzetta” (come la chiamiamo noi) a qualcuno vuoi che si sappia perché te la devi scalare dalle tasse. Lì il welfare è funzionale e meritocratico (se avrò voglia di scrivere ancora ti manderò due righe sulla mia esperienza in questo), Lì è più semplice e basta. La verità a mio avviso è che il problema reale che hanno e che ha tutto il pianeta in questo momento è che nessuno veramente sa che pesci prendere e la confusione esistente si riflette inesorabilmente sulla classe dirigente e le sue eccellenze. Il 2008 era poco tempo fa ma i candidati alla presidenza americana erano Obama (cui Biden fece da secondo come ricorda Marco) che a prescindere da come la si pensi non poteva che essere un fuoriclasse visto età, colore e stato di nascita e Jhon Mc Cain autore di un vero e proprio esempio di democrazia reale nel discorso ai suoi sostenitori tenuto il 4 novembre del 2008 in Arizona: «Il popolo americano ha parlato e ha parlato chiaramente. Poco fa, ho avuto l’onore di chiamare il senatore Barack Obama per congratularmi con lui per essere stato eletto come nuovo presidente del paese che entrambi amiamo» disse fermando i fischi e il dissenso della platea. «Obama è stato il mio avversario, sarà il mio presidente» concluse. A.M.
Risponde Marco Milani
Buongiorno Antonio, ringrazio il Direttore per lo spazio concessomi e ringrazio te per il bel commento, sperando che sia solo il primo di tanti altri.
Sarò telegrafico, letteralmente:
-mi lega agli USA un rapporto di amore e odio, come molti;
-a Trump non affiderei neanche il posizionamento dello zerbino di casa, figuriamoci, non ho alcuna simpatia per lui, ma mezza America lo ha votato e questo fa pensare...
-il Popolo americano, ultimamente si sta "europeizzando" e sta diventato molto più "tifoso" di quanto lo sia mai stato, l'ultima campagna elettorale è stata vergognosa;
-dissento sul fatto che lì non esista la massoneria, quelle che tu citi sono le Lobby, la massoneria (non quella della Loggia del leopardo del Signor Cunningham di Happy Days, quella vera) spadroneggia negli States e quindi nel mondo;
-il succo del discorso è nella favola di Esopo: gli americani sono scorpioni, tutti;
-"non in mio nome" è un odioso slogan che in Italia fu coniato dalla sinistra e usato contro Berlusconi e poi diventato di tutti (gli imbecilli aggiungo io);
-infine il Padel: sono un ottimo giocatore, tu mi hai visto immediatamente prima e dopo l'operazione all'anca ma sicuramente sono più efficace davanti alla tastiera...
Ah ah, grazie di nuovo Antonio, prendiamola a ridere, a presto. MM
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