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Il voto a Cerveteri: la grande chance della destra

A differenza di Ladispoli, nella città etrusca la lotta è apertissima


Il primo dato che salta all'occhio è che la Gubetti, vicesindaco della maggioranza Pascucci e quindi della Giunta uscente, non ha raccolto quei consensi che, come a Ladispoli, le avrebbero permesso di evitare il ballottaggio.

Evidentemente la percezione dei cittadini di Cerveteri che hanno circa la maggioranza uscente non è la stessa dei ladispolani per la propria.

Ma facciamo un passo indietro. Prima che venisse ufficializzata la candidatura di Moscherini, la competitor della Gubetti era Anna Lisa Belardinelli, che era partita alla grande, grazie a un lavoro di grande diplomazia del coordinatore provinciale della Lega Luca Quintavalle, in grado di mettere insieme anime e menti diverse.


Poi però su Cerveteri è calata la mannaia da Roma che, ubi maior minor cessat, aveva deciso di inserire un altro candidato sindaco a rappresentare la destra, ovvero Gianni Moscherini, provocando malumori e proteste per via del sentore di vittoria che mai come questa volta si palesava nell'aria.

Il voto di domenica ha confermato tutto ciò. La Gubetti ha raccolto un 40,35% grazie alle cinque liste a sostegno.

Il derby di destra se lo è aggiudicato Moscherini (31,58%) ma è da considerarsi molto positiva la performance della Belardinelli che con il 28,06 ha sfiorato il colpaccio.

E ora? Ora si va al ballottaggio e se la destra vorrà ancora una volta fare harakiri non dovrà far altro che litigare e lasciare in mano alla sinistra per altri cinque anni la città.

Se invece, con buon senso e buona volontà, la Destra si compatterà, col suo 60% potenziale di voti potrebbe far un solo boccone della Gubetti.

Ma troveranno l'accordo? Sarà volontà di tutti, a destra, formare un'unica forza per battere l'avversario? Staremo a vedere, mai come stavolta la destra cerveterana è vicina alla vittoria e dipende solo da lei...

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