Riscopriamo uno dei classici bianchi italiani
Esattamente a Maiolati Spontini, in provincia di Ancona, nel cuore del territorio dei Castelli di Jesi, sorge la cantina Pievalta. L’azienda, che ha puntato sulle grandi potenzialità del Verdicchio, conta oltre ventisei ettari vitati gestiti sin da subito rispettando i canoni biologici e dal 2005 introduce l’agricoltura biodinamica. Inoltre, nel 2009, eliminano ogni coadiuvante di origine animale e acquisiscono la certificazione di qualità vegetariana “vegan”.
In vigna, tutte le operazioni sono volte a garantire il più alto livello qualitativo del frutto ed ogni lavorazione è effettuata in modo tale da preservare ed esaltare le peculiarità intrinseche del vitigno. Ed è proprio da quest’idea che nasce il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva “San Paolo” Docg, ottenuto da uve in purezza raccolte nell’omonimo cru e lasciate maturare per venti mesi sui lieviti e per un anno in bottiglia. I terreni di arenaria uniti alle elevate altitudini danno vita ad una riserva molto longeva, capace di stupire con il passare degli anni. In particolare, la riserva 2017, si lascia ricordare per la sua carica minerale e per il suo gusto dinamico. Giallo paglierino intenso e brillante, al naso si esprime inizialmente con note di fiori bianchi e frutta a polpa gialla, lasciando poi emergere sentori di agrumi ed erbe aromatiche.
Al sorso spicca per la sua piacevole sapidità e persistenza, ideale per accompagnare la tipica porchetta marchigiana ma adatto anche ad esaltare la carne bianca o i crostacei. Molto interessante il rapporto fra qualità e prezzo, sensibilmente sotto i venti euro.
Un’altra importante espressione del Verdicchio dei Castelli di Jesi viene offerta dalla famiglia Sartarelli che, a Poggio San Marcello in provincia di Ancona, si estende per oltre cinquantacinque ettari vitati. Quest’azienda è una fra le poche cantine italiane che vanta una produzione mono varietale e possiede alcune fra le contrade storicamente più importanti come “Coste del Molino”, “Balciana” e “Tralivio”. Proprio da quest’ultima prende nome il “Tralivio” Doc Classico Superiore, un vino elegante e sontuoso. Le vigne, di età superiore ai venticinque anni, nascono su terreni calcarei che conferiscono morbidi sentori minerali. Tra i filari, sono presenti circa trenta diversi cloni di Verdicchio, che garantiscono una grande biodiversità ed una peculiare complessità aromatica del vino. Nell’annata 2017 si presenta anch’esso di un giallo paglierino brillante, aprendosi armoniosamente al naso con sentori di erbe aromatiche, acacia, pietra focaia ed albicocca, per poi dondolarsi su note di frutta secca.
Al sorso è in equilibrio fra una tipica sapidità ed una travolgente freschezza acida, morbido e di lunga persistenza gustativa. Questo vino sposa e valorizza il sushi ed i crudi di pesce ma anche preparazioni più speziate, funghi, tartufo e formaggi mediamente stagionati. Anche per Tralivio la qualità prezzo è ottima e al di sotto dei venti euro.
Entrambi i vini portano certamente in primo piano le qualità di uno dei vitigni a bacca bianca più pregiati del nostro patrimonio ampelografico, in grado di offrire vini piacevolissimi da bere giovani ma che possiedono anche un enorme potenziale d’evoluzione ed invecchiamento. Due bianchi caratteristici e mediterranei che esprimono egregiamente il valore dell’incontaminato terroir marchigiano.
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