Povera Patria...
Ormai non hanno più alcuna vergogna, i buonisti italiani (definizione che racchiude molte categorie di presunti esseri superiori alla media che anelano a modificare il mondo secondo le proprie esigenze) con il DDL Zan, hanno davvero toccato il fondo.
Ciò che deprime e preoccupa, è la serena noncuranza con la quale hanno provato a rifilare all’intera nazione un cetriolo di proporzioni bibliche, che avrebbe minato il fragile equilibrio e la parvenza di democrazia che dal dopoguerra ad oggi hanno accompagnato il cammino di uno Stato non-Stato, di un Popolo non-Popolo, di una Comunità di etnie, litigiose ed egoiste.
Cercherò di essere essenziale, lineare e logico, affinché chi ha il proprio cervello settato solo sul canale di uscita, possa ritrovare il gusto di elaborare uno o più pensieri compiuti, autonomi, un tuffo nel passato, di quando si era bambini e si aveva il coraggio di pensare.
Tutte le ricerche e le statistiche attestano che in Italia nonvi è alcuna “emergenza omofobia”, i crimini e le discriminazioni contro la comunità LGBT (badate, in questo caso il sostantivo “Comunità” è usato e abusato affinché delimiti chiaramente una differenza con il resto del mondo, da chi di norma si scaglia contro ogni settarismo e classificazione, insomma “siamo tutti uguali” quando gli pare), avendo dati nettamente al di sotto della media europea e simili a quelli, ad esempio, della Danimarca, culla del diritto e della solidarietà.
Quindi la prima domanda è: se non c’è un’emergenza, perché la necessità di inasprire le pene a quei mascalzoni che discriminano omosessuali e comunità LGBT?
Perché i soliti Cirinnà, Scalfarotto, Zan hanno provato un blitz per farlo approvare in gran fretta?
Il Codice Penale parla chiaro, è già tutto previsto, e proprio in nome dell’eguaglianza prescinde dalle caratteristiche delle vittime: conta il crimine, com’è giusto che sia e non possono esistere categorie preferenziali.
Alla domanda del perché il ddl Zan, la risposta è semplice e allo stesso tempo inquietante.
Inserire una palese discriminazione tra le “vittime” non mira a tutelare qualcuno più degli altri, il vero obiettivo è armare giudici e giornalisti di un’arma in più, terribile e spaventosa, in grado di essere usata secondo la loro convenienza.
In buona sostanza, la corrotta gestione del pilastro democratico della Giustizia, smascherata con l’affaire Palamara (ma che era il segreto di Pulcinella), non era più sufficiente, serviva addirittura una legge, fumosa e largamente interpretabile, che in mano ai giudici giusti sarebbe stata modellata e trasformata in sentenze a seconda della bisogna.
Gravissimo!
Dare a degli uomini (quando capiremo che i giudici sono uomini, quindi corruttibili, faziosi, potenzialmente pericolosi?) la licenza di decidere, cos’è discriminatorio e cosa no, basandosi sulla personale interpretazione dell’identità di genere, uomini messi a decidere sulla vita degli altri (cit) dentro i Tribunali, è sovversivo.
Oltre tutto si è cercato di ampliare ulteriormente tale discrezionalità, tale arma, inserendo nel DDL il reato di “istigazione”!
Qualunque frase, qualunque atteggiamento, qualunque nostra azione, sarebbe potuto essere oggetto di libera interpretazione da parte dei giudici che, a loro totale discrezione avrebbero potuto dipingerci come carnefici, razzisti, omofobi.
Qualunque frase, qualunque atteggiamento, qualunque nostra azione.
E mandarci in galera.
Se la follia di Zan venisse approvata, ad esempio, nessuno potrebbe più dire di non essere d’accordo sull’adozione per le coppie gay. Si tratta di un’opinione, legittima, rispettabile, una semplice opinione, ma passibile di condanna, perché discriminatoria verso gli omosessuali. In galera, quindi!
Immaginate un litigio, una discussione, una qualunque incomprensione tra due o più persone in strada, a prescindere dalla natura della querelle; non avrebbe importanza alcuna la realtà, come cioè sono andate le cose realmente, perché basterebbe che uno dei due fosse dell’LGBT per avere vinto a tavolino, lui vittima e l’altro il criminale omofobo e nazista. Senza via di scampo.
Ma, potrebbe opinare qualcuno, i giudici giudicherebbero imparzialmente. Davvero? Dopo quello che è saltato fuori, cioè una magistratura prona ai voleri della sinistra, ne siete sicuri?
Il semplice fatto che lo scandalo più grande della Repubblica Italiana, il più sovversivo e abominevole, ovvero quello della Magistratura gestita dalla sinistra, non ha avuto praticamente alcun risalto sulla stampa di regime, nel tentativo di accelerarne l’oblio, la dice lunga.
Come fai a fidarti?
Tutto sarebbe punibile, tutto. A discrezione dei giudici e non a norma di legge, perché la legge inquadra il caso.
Spaventoso. Eppure se parli con qualche sinistrato (categoria che va dai renziani agli stalinisti) questo minimizza, glissa, ironizza.
I sinistrati hanno molto in comune tra di loro, dal radical chic al maoista, dal duro e puro che appenderebbe tutti a testa in giù ai “di Berlinguer non ce ne sono più”.
I retaggi del passato comunista (1. Abbiamo ragione noi a prescindere, 2. Non sei d’accordo con me? Fascista!, 3. Non era vero comunismo quello attuato nei vari Paesi) li hanno tutti, sono il loro fil rouge.
Sia quelli che hanno i milioni e se ne vanno in vacanza in Sardegna alla faccia del proletariato (che infatti non li vota più), sia che quelli che vivono sui social, fanno la “rivoluzione comoda” e godono di quella impunità morale (e non solo) dei vincitori.
Rasentano il ridicolo quando difendono Cuba, nonostante Amnesty International dica che “Cuba è rimasta l’unico paese del continente americano che Amnesty International e la maggior parte degli altri organismi di controllo indipendenti dei diritti umani non hanno avuto il permesso di visitare per effettuare il controllo del rispetto dei diritti umani.”
E i migranti? Porte aperte, per tutti. Mentre noi ci si scanna su vaccini e green pass, migliaia di immigrati sciamano per le vie d’Italia e d’Europa senza controlli.
Nessuno ha mai fatto notare la palese contraddizione dei kompagni su temi quali la diversità (etnica, sessuale, politica), la solidarietà, la globalizzazione.
Nessuno di loro ha ancora capito che con il loro “buonismo”, il loro cosmopolitismo, la loro solidarietà farlocca, sono marionette in mano ai potenti occulti del pianeta.
Pensateci.
Sostengono e difendono la diversità (e mi trovano pienamente d’accordo) eppure anelano all’abbattimento di frontiere e confini.
Ma come difendi la diversità se punti a una comunità mondiale globalizzata?
Come puoi sostenere che l’immigrazione selvaggia faccia bene, fregandotene del fatto che della massa informe di disperati che sbarcano da noi, la maggior parte finisce nelle grinfie della criminalità, viene costretta alla prostituzione coatta, va a lavorare nei campi con paghe miserevoli o, peggio ancora, alimenta affari loschi e vomitevoli quali il traffico di organi?
Non si rendono conto che il loro miraggio di una società praticamente anarchica fa il gioco delle multinazionali che se prima delocalizzavano adesso non ne hanno più bisogno perché le migliaia di disperati arrivano da noi e si offrono al mercato del lavoro a un costo dieci volte inferiore a quello lecito?
Perché si scandalizzano per il caporalato ma dopo decenni e decenni, i caporali sono ancora tutti lì al loro posto e continuano ad arricchirsi dal momento che l’arrivo di carne fresca è quotidiano?
Il tutto in barba ai diritti dei lavoratori, ormai inesistenti.
Un pianeta buonista (mai notato che ormai a livello globale si coalizzano pro o contro questo o quel politico, come ad esempio Trump?) che non ha più ideologie, forza, discernimento è l’ultimo stadio prima del trionfo del consumismo e del capitalismo più becero, perché globalizzato.
La globalizzazione sta ampliando ovunque le distanze tra i ricchi, sempre più ricchi, e i poveri, sempre più poveri.
Il cancro del materialismo economico e sociale stile yankee li sta usando, li sta coccolando e illudendo di essere talmente “buoni” da poter cambiare il mondo, cosa vera in parte, ma che gli darà un bel calcio in culo non appena avranno terminato la loro opera.
Ma sono davvero così ciechi e ottusi da credere che se la stiano “giocando” contro di loro ad armi pari? Forse qualche speranza ce l’avevano ancora con l’URSS ancora in piedi, ma dopo che il comunismo è imploso, ovunque, rivelando la sua vera natura di regime inevitabilmente violento e liberticida, sono diventati semplici marionette nelle mani dei padroni del mondo.
La loro globalizzazione umanitaria tendente all’anarchia sta apparecchiando la tavola a quei gruppi di potere che domineranno il mondo.
Ma non capiscono che svuotare l’Africa, trasferendone la popolazione disperata in casa nostra, va a minare gli stili di vita, la storia, l’economia, la socialità, il vivere quotidiano di noi e dei nostri figli?
Ma soprattutto, i buonisti anarchici non si rendono conto che svuotare l’Africa renderà tale continente più facile da occupare economicamente e sfruttarne le materie prime?
Caos in Occidente e campo libero in Africa.
E giù con le primavere arabe, bombardando donne, vecchi e bambini, gettandoli nella guerra civile, per volere degli Stati che concorrono alla supremazia mondiale, quali USA, Cina, Francia, Gran Bretagna.
Ma chiudiamo tornando al ddl Zan. Se verrà votato (ma sembra che tale pericolo sia scongiurato) andrà applicato su tutto, sempre.
E io mi immagino i vari campionati calcio, i mondiali, il calciomercato, le singole partite…
“Al diciottesimo del primo tempo il giocatore del Napoli Salvatore Esposito veniva espulso dall’arbitro perché con un intervento in scivolata sottraeva la palla a Mubumba appena entrato in area. L’intervento, in sé non falloso, veniva però interpretato dall’arbitro come gesto violento e razzista, per la foga immessa nel tackle…”
Oppure:
“La Juve ha appena acquistato il giovane ghanese Tricktrack. In realtà a lei interessava un altro giocatore, una punta, ma il Borussia Dortmund ha denunciato gli emissari bianconeri di preferire Van Struyck, olandese, bianco, ariano al colored Tricktrack per motivi di pelle; il Tribunale di Losanna ha dato loro ragione e così la Juve che cercava una punta, si ritrova un difensore ghanese, neanche troppo bravo, in panchina…”
E questa?
“Riceviamo e pubblichiamo dal Giudice Sportivo della FIGC, circa le squalifiche inflitte dopo la seconda giornata di campionato, il comunicato relativo, che consta ben 813 pagine (…).
Pagina 12 – Bologna-Udinese.
Squalificato per tre turni il DS del Bologna, perché nel pre-partita, mentre intratteneva giocatori e dirigenti ospiti, raccontava un vecchio aneddoto della sua infanzia, nel quale i suoi genitori lo avevano perso di vista per un paio di secondi e lui, bambino, si era smarrito. Al che uno dei presenti chiedeva di chi esattamente fosse stata la colpa, di genitore1 o genitore2, ottenendo come risposta “Boh, di tutti e due, mamma e papà”.
Tale riprovevole e discriminatoria asserzione veniva fortunatamente registrata dalle telecamere di sicurezza e grazie ad essa il Giudice sportivo ha potuto incriminare il delinquente, squalificandolo e ha segnalato la cosa alle autorità giudiziarie che sono intervenute nelle notte, con un blitz a casa del DS e lo hanno tratto in arresto sotto gli occhi della famiglia e del piccolo Alfredo, di sei anni.
L’omofobo, ci informano adesso, è stato condannato a 6 anni di carcere, il massimo.
Che non si azzardi più a parlare dei suoi genitori in quel modo!”
Infine l’increscioso episodio di Torino-Milan, per il quale l’intero pianeta è rimasto scandalizzato.
“All’ingresso in campo, come gesto scaramantico tipico di molti giocatori, Giovanni Lo Turco toccava la linea di gesso in terra e si faceva il segno della croce.
Immediatamente i giocatori di religione diversa, oltre tutto di colore, colpiti nelle loro sensibilità, subivano un tale choc per quel comportamento razzista da crollare in terra svenuti. Il segno della croce all’entrata in campo? Razzista, Fascista, nazista!
Appena ripresosi, il capitano del Torino, il maliano ‘Nbuk, riusciva a fatica a sollevare il braccio e indicare il colpevole, per poi perdere di nuovo i sensi, sopraffatto dall’oltraggio subito. L’arbitro Felici di Canicattì richiamato dal quarto uomo mimava platealmente lo schermo della VAR e correva a rivedere le immagini.
Sebbene sopraffatto dall’emozione e dall’incredulità, manteneva la calma giusto il tempo per mimare di nuovo la VAR, fare i tre fischi e assegnare la vittoria al Milan, per l’ignominioso comportamento del criminale Giovanni Lo Turco.
Giocatori, arbitri e dirigenti venivano tutti trasportati alle Molinette per accertamenti, mentre fioccano le dichiarazioni di solidarietà e di vicinanza da tutto il mondo.”
“Razzismo e omofobia dilagano - ha detto il Papa nell’Angelus domenicale – se vedemio” ha salutato rientrando nelle sue stanze, rispettando pienamente i dettami del DDL Zan, adeguandosi alle nuove indicazioni volute dalla CEI, che hanno abolito croci, benedizioni e riti vari per non urtare la sensibilità di chi non la pensa come loro.
La cosa grave è che abbiano cercato di passarla con nonchalance, quasi fosse la delibera per un concerto, buttata lì manco fosse importante, hanno tentato il colpo gobbo mentre il popolo era in preda al panico per il Covid e relative varianti.
Ecco la fine che ci prospettano: pensiero unico ed eliminazione di chiunque obietti le iniziative del Pensiero Unico.
A quel punto i comunisti, tradizionali e non, come Marx detta, scenderebbero in piazza, rivoluzione, abbattimento delle classi, dittatura proletariato e infine anarchia.
Poveri illusi.
Milioni di reduci ideologici, usciti sconfitti dal derby Capitalismo-Comunismo, hanno scelto il “buonismo” quale loro causa, hanno deciso che frontiere e confini non debbano più esistere, perché siamo tutti uguali (ma come tuteli le diversità così?).
Il Comunismo ha fallito ovunque, è crollato, disintegrato, ma come zombie i comunisti vagano ancora tra di noi, s’infiltrano nel CSM, lo corrompono, lottizzano, spartiscono, vanno in vacanza in luoghi esotici e sparlano di proletariato e giustizia sociale, dirigono giornali e televisioni, industrie.
La Cina ne è l’esempio massimo, eppure si dichiarano comunisti.
E intanto il consumismo più becero avanza e li sfrutta perché gli preparino il campo.
A loro basta cantare “Bella Ciao”, come i bravi compagni gappisti, che la cantavano a Porzus come a Roma, trucidando i partigiani bianchi, perché il loro scopo era non la liberazione, ma la liberazione e la consegna del Paese all’internazionale comunista. Per anni ci si è turati il naso e votato DC (cit), non per ferrea convinzione ma per scongiurare l’arrivo dei cosacchi.
Decenni passati nel terrore che venissimo inglobati nel sol dell’avvenire, “liberi” per modo di dire, come i sovietici, i polacchi, i romeni, gli ungheresi e i cecoslovacchi, i bulgari, ecc.
Sono il massimo esempio della più infausta sintesi tra Capitalismo e Comunismo, perché ne hanno tratto le caratteristiche più becere, abbracciando la venerazione del dio denaro, mantenendo in sé l’arroganza di chi ritiene non esistano altre vie se non il “comunismo”.
E il mondo si avvia alla dissoluzione con i kompagni che continuano a indicare la luna e tutti che guardano il dito…
Marco Milani
Ma che te sei fumato