La partecipazione popolare è sempre un bene
Riceviamo e pubblichiamo
"Nato su Internet e più precisamente su Facebook, il Comitato Cittadinanza Onesta è formato da cittadini che ripudiano l’uso strumentale dei Social e di giornalisti compiacenti, per fare politica e diffondere notizie spesso false o che comunque distorcono la realtà.
Onestà non significa solo non rubare, Onestà vuol dire anche confrontarsi rispettando chi si ha di fronte e soprattutto la verità dei fatti.
Ecco perché da un commento in questo senso su FB è nata una comunione d’intenti dapprima di due, poi tre, poi otto, fino agli attuali dodici componenti il Comitato, che si scambiano pareri e discutono sui fatti della nostra città.
Non appena il Covid ce lo permetterà faremo la prima riunione in presenza e non più in video conferenza, anche se solo in video abbiamo potuto guardarci negli occhi e parlarci.
E veniamo alla prima questione che si è deciso di affrontare: il caso del refettorio della Melone.
L’Amministrazione, con un atto politico ha destinato la struttura a Teatro. È una scelta che va rispettata e chi vincerà le prossime elezioni, con una scelta altrettanto politica sceglierà se confermare questa scelta o trasformarla in mensa.
Siamo in Democrazia e questo va accettato.
Ogni comportamento che sconfina in aree decisionali altrui è illegittima e dimostra una propensione alla antidemocraticità preoccupante. L’utilizzo di giornalisti conniventi è altrettanto deleterio. L’arruolamento di decine di profili falsi che sostengono questo o quello schieramento è sbagliato, e porta a un avvelenamento del clima.
La mensa è stata creata all’interno della scuola. Si usi quella, visto che il rispetto di un metro tra un bambino e l’altro è accertato. NO, si torna sulla questione del Teatro Vannini e si va sui giornali. Ma quanti bambini sarebbero entrati nel Vannini? Pochissimi. Qualcuno ha suggerito di metterli anche sul palcoscenico. Sorvolando sulla incongruente presenza di un palco in una mensa, ciò non sarebbe possibile perché creerebbe disparità e un pericoloso dislivello tra chi è destinato a rimanere in basso e chi si trova sopra.
Si sceglie allora la palestra e le società sportive che stanno facendo sport si ritrovano in mezzo a una strada. Senza preavviso. Senza pietà. Una battaglia politica val bene due, trecento atleti da sacrificare.
Basta. Si rientri nei ranghi e si torni alla sensatezza. Si rispetti il prossimo e non solo quello che è dello stesso colore politico.
Alla prossima."
Comitato Cittadinanza Onesta
L.R.
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