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Immagine del redattoreMarco Milani

Bestiario moderno

Ladispoli come una selva oscura


Nel Medioevo, il Bestiario, era un testo nel quale venivano elencati una serie di animali più o meno fantastici e le caratteristiche da essi possedute, il tutto arricchito da illustrazioni molto suggestive che raffiguravano questi animali dalle forme e dai nomi misteriosi.

Insomma un campionario di bestie e di mostri e delle loro capacità.

Sicuramente a qualcuno dei lettori si sarà già accesa la lampadina di disneyana memoria e avrà pensato, come me, che un bel bestiario stracolmo di creature dalle caratteristiche eccezionali, lo si potrebbe stilare anche oggi, facendo semplicemente un giretto sui social, assistendo a infiniti duelli tra menti sopraffine e misteriosi giustizieri mascherati, tra ciechi accusatori privi di vista ma colmi di bile e mandrie di pecoroni dai denti aguzzi che possono mordere, certo, ma sempre pecoroni rimangono.

E allora andiamo. Teniamoci per mano ed entriamo nella “selva oscura”, pronti ad incontrare ogni tipo di creatura e ad ascoltare vere e proprie bestialità.

“Con un’amministrazione bloccata che si limita ad azioni di marketing e poco altro”, dice qualcuno mentre sorgono palazzetti dello Sport, caserme di Carabinieri e Polizia, chilometri di strade rifatte, giardini abbelliti, e tanto altro.

Ognuno ha il suo concetto di marketing e mentre lui fa solo marketing arringando piccole folle dalle facce livide che plaudono ad ogni rigurgito di bile di questa sorta di drago a tre teste, ormai senza argomenti, si rode dentro, si macera.

“Ladispoli piena di contagiati, colpa della ruota panoramica e dello street food” rantola qualcuno, ignorando che il picco di infettati c’è ora mentre i due eventi si sono tenuti mesi addietro, sovvertendo tutte le leggi della medicina. E i quattro gatti attorno a lui gongolano.

“Ma come fate a chiudere tutto, dobbiamo vivere” bofonchia qualcun altro riscuotendo apprezzamenti dalla solita claque per l’attacco al Sindaco, seguito immediatamente da un altro leone che urla “ma come fate ad aprire tutto, dobbiamo proteggerci”, beccandosi anch’egli applausi e apprezzamenti dagli stessi di poco prima, perché conta poco l’entità della stronzata detta, ciò che va applaudito è l’attacco al Sindaco.

Come un panno di lino lasciato al vento lo sciame di velenosi insetti fluttua a seconda della direzione voluta da Eolo e su uno stesso argomento riescono a dire tutto e il contrario di tutto purché la colpa sia di Grando.

“Vabbé avete fatto le strade, ma sotto casa mia c’è una buca…”;

“Vabbé avete rifatto i parchi giochi ma vi siete assembrati…”;

“Vabbé avete fatto il palazzetto, ma gli altri sport?”;

“Vabbé, ma il CineTeatro che riapre è stato dato ai privati…”;

“Vabbé avete risanato il bilancio, ma l’importante è altro…”;

“Vabbé che la legge lo vieta, ma riaprite la Biblioteca…”;

“Vabbé ma ci vogliono più controlli…”;

“Vabbé, ma che ci militarizzate?”;

“Vabbé ma chiudete tutto…”;

“Vabbè ma aprite tutto…”;

“Vabbé ma perché buttare i soldi per una Fiera del Libro…”?

“Ma perché a Ladispoli non si fa Cultura…?”

“La vostra è politica da quattro soldi…”;

E se ne potrebbero citare altre centinaia, grosso modo provenienti sempre dagli stessi personaggi, dalla claque virtuale, che in vista delle prossime elezioni ha fatto scorta di fango, non potendo disporre di altre armi.

Confondere, sminuire, insinuare il dubbio, sempre e comunque, denigrare tutto, dalla staccionata al palazzetto dello sport, dal consigliere ribelle a quello fedele, sono tutti da attaccare, anche se sarà difficile ricoprire di fango le tante cose fatte, ce ne vorrebbero centinaia di camion.

Ciò che emerge invece è che questa sparuta pattuglia di pasionari, dopo aver saccheggiato la città per vent’anni, riducendola in uno stato pietoso, si ripropone per amministrare ancora una volta, come se nulla fosse accaduto.

Vagano come Lupi cervini e azzannano tutto ciò che è a portata di mascella, si dividono in gruppi, comitati, associazioni, ma sono sempre loro, gli stessi nomi che se la suonano e se la cantano da anni.

Si spacciano per capi branco, per coloro che parlano a nome dell’intera cittadinanza e che, in realtà sono disperati e velenosi, ma per fortuna la cittadinanza quella vera, gira per la città, su strade rifatte, vede giardini e parchi gioco riqualificati, vedrà a breve più forze dell’ordine in giro, e godrà di tutto ciò che è stato realizzato da Grando, sapendo valutare con saggezza al momento del voto.

Sta per arrivare la riduzione della TARI, come promesso, e qualcuno, una volta passatogli il bruciore di stomaco, dirà che è una truffa, che non è vero, “che ero rimasto senza benzina, avevo una gomma a terra, non avevo i soldi per prendere il taxi, la tintoria non mi aveva portato il tight, c’era il funerale di mia madre, era crollata la casa, c’è stato un terremoto, una tremenda inondazione, le cavallette, non è stata colpa mia…”.

La selva oscura è piena di bestie, mostri, esseri malvagi, imbonitori da strapazzo, ubriaconi molesti, c’è di tutto.

Vedremo se i loro deliri disperati gli porteranno qualche voto in più.

Io non credo, la città si è trasformata, è sotto gli occhi di tutti, è realtà che persino le bisce prive di vista possono appurare, non basta qualche manciata di fango per nascondere il successo dell’Amministrazione Grando.

E in ultimo l’emergenza Covid, gestita mirabilmente e con sapienza e nessuno avrebbe potuto fare meglio. Certo, da dietro uno schermo, davanti a una tastiera, celando magari la propria identità con un profilo falso e con la bile che raggiunge ormai l’esofago, la iena si atteggia a leone e ruggisce.

Finge di essere in branco, ma sono pochi, i soliti, non consci che quel che credono un ruggito è solo un guaito, miserevole, di disperazione.

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