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Attacco rosso alla Democrazia

Inaudita alzata di scudi dell'ANPI e di nostalgici vari contro la presentazione di un libro


E chi avrebbe mai detto che in zona c'erano tanti reduci della Resistenza, ancora inquadrati, e pronti a intervenire a mo' di Volante Rossa, contro chi osa pensarla diversamente.

Perché di questo si tratta, riguardo ciò che sta accadendo in questi giorni a Ladispoli.

Il 10 dicembre, venerdì, alle ore 18.30 Anna Maria Funari e Gianfranco Santoro, gli autori, introdotti dall'assessore alla Cultura Marco Milani, presenteranno il loro libro "Rodolfo Graziani, il soldato e l'uomo" presso la biblioteca "Peppino Impastato".

Un libro. Un semplice libro. Eppure si è tentato e si sta tentando in tutti i modi di cancellare e annullare la presentazione, proprio come nel passato, antico, medievale e contemporaneo, quando regimi dittatoriali o formazioni politiche assolutiste, affrontavano chi la pensava diversamente non dialetticamente, non con le idee ma con la violenza.

Come a Porzus, per fare un esempio o a Roma e Milano con i partigiani bianchi, fatti fuori senza pietà perché non conformi al progetto rivoluzionario dettato dalla madre Unione Sovietica. La stessa Unione Sovietica dei 52 milioni di morti nei decenni di regime, quella che voleva imporre al mondo l'ideologia comunista e che in alcuni Paesi del mondo c'è riuscita a farlo, Paesi implosi negli anni, con milioni di vittime sulla coscienza, grazie a personaggi come Mao, Pol Pot, Fidel Castro, e così via.

Ma torniamo a noi. L'Assessore Milani è stato chiaro: "Nessuna apologia, tutti i libri meritano rispetto, ognuno poi li valuta secondo la propria coscienza e li condivide o li contesta. Ma la censura preventiva no, finché sarò assessore mi opporrò a qualunque censura, minaccia, intimidazione o come in questo caso a giudizi prevenuti.".

E sì perché la presentazione ancora deve essere tenuta! I contestatori rossi parlano di apologia, di revisionismo di restaurazione, e a spaventarli non è il libro in sé ma l'uso che se ne fa in una sede comunale.

Ma come fanno a giudicare prima ancora che la presentazione si tenga? E questo delirio di onnipotenza va oltre, quando fanno il collegamento libro-Fratelli d'Italia-Fascismo.

Qualcosa non quadra. Fratelli d'Italia è un Partito Politico come gli altri, presente in Parlamento, costituzionalmente riconosciuto, con milioni di aderenti, ma l'ANPI di Santa Marinella lo definisce "di chiara e riconosciuta ispirazione fascista" e per questo motivo, collegandolo al libro, ne chiede la censura. Da far venire i brividi.

La vicenda riporta alla mente lo scorso anno, nel febbraio del 2020 sempre in Biblioteca, ad un analogo episodio legato a una conferenza sulla "Voce dei vinti" (Le letteratura del '900 - artisti, scrittori e filosofi vicini al Fascismo), condotta da Gianluca Zanella, sulla quale si scatenò l'inferno, sempre ad opera dell'ANPI e dalla sinistra tutta, con post deliranti di accusa ancora una volta all'assessore Milani e al relatore.

L'Assessore anche quella volta fu garante di libertà d'espressione nei confronti di tutti e smontò le flaccide accuse, ricordando che tale conferenza era stata organizzata dalla Biblioteca e dalla sua Direttrice di allora, che correttamente intervenne mettendo a tacere ogni protesta confermando che la scelta di tale tema era stata la sua.

Anche allora accuse e minacce preventive seppellirono Milani e l'incolpevole Zanella che ne rimase però amareggiato. In quell'occasione la sinistra fece una figuracce epocale, di seguito il link dell'articolo e le repliche che finirono quando gli stessi accusatori si resero conto che l'iniziativa era stata esclusiva scelta della direttrice di allora.

Questi guardiani della verità assoluta sono stati avvertiti che in Italia vi è una Costituzione, una democrazia, una cultura tali da ricacciare indietro ogni nostalgia revanscista?

E questo vale per il Fascismo.

Ma anche per il Comunismo.





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