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All American boys

Biden, un’immagine che vale più di mille parole


Diciamocelo francamente, Biden non incarna lo stereotipo dell’americano del “Kansa’ City”, come direbbe Alberto Sordi, tutt’altro e anche durante la campagna elettorale l’ex numero due di Obama, ha dato sempre l’impressione di un pensionato che ha presentato la domanda per qualche RSA ed è in attesa che gliela accettino, più che dell’uomo più potente del mondo, in grado di decidere i destini di intere popolazioni semplicemente schiacciando un pulsante.

L’ultimo episodio diffuso da tutte le tv del mondo ne è la conferma, eh sì!, dal momento che l’idolatria dell’immagine è un prodotto prettamente americano e the “Number One” la sta offuscando non poco.

Cade tre volte dalla scaletta dell’Air Force One, imbarazzante, ma ancora più imbarazzante è il suo modo di agire in questi primi mesi da Presidente USA.

Certo, questo signore occupa quel posto più per demeriti di Trump che per meriti propri, ma come accade nella vita, la cura può essere peggiore della malattia.

Il male assoluto, Trump, è stato sconfitto, adesso si prospettano tempi migliori per gli americani, basta guerre, basta arroganza, basta “America First”. Ma davvero?

Il primo atto significativo di Joe Biden è stato riaprire la guerra fredda con Russia e Cina, definendo Putin un assassino, cosa che ognuno è libero di pensare ma se lo dici pubblicamente ed in più non sei l’usciere del Cardarelli ma il Presidente degli Stati Uniti d’America, qualche conseguenza potresti provocarla.

Ma la fama di uccisore di draghi ormai gliel’hanno appioppata e come un novello San Giorgio si accinge a salvare il mondo a modo suo, anzi a modo dei Democratici, coloro che sono contro la guerra, ma si sono dimostrati i più guerrafondai di tutti, coloro che sono contro i muri ma, metro e geometra alla mano, sono quelli che ne hanno costruiti più chilometri.

La parte buona dell’umanità è dalla loro parte e questo fu sancito a Stoccolma con il Nobel alla Pace più immeritato della storia, assegnato a Obama, che durante il suo doppio mandato esportò nel mondo più guerre che Chevrolet.

Come avviene ormai per ogni cosa, ci si schiera da una parte o dall’altra, soprattutto in Italia, in un interminabile gioco del “con me o contro di me” che ci fa perdere il discernimento, il buon senso, perché più che la verità è importante che trionfi “la mia parte” anzi, che venga calpestata la tua…

E così anche di fronte all’evidenza, si chiudono gli occhi e si arringa sui social media, diventati una fogna dove legioni di imbecilli hanno diritto alla parola, tanto per citare Umberto Eco.

Qual è il succo di quanto appena detto? Ce lo spiega, come spesso accade, la antica saggezza greca con Esopo e una delle sue fiabe più famose, “La rana e lo scorpione”, che qualcuno ricorderà citata nel bellissimo film “La moglie del soldato” di Neil Jordan.

Sulla riva di un fiume, uno scorpione chiede aiuto a una rana, affinché lo aiuti ad attraversarlo, ma questa si rifiuta, rispondendo che lui è uno scorpione e che la pungerebbe di certo facendola morire.

“Ma così morirei anch’io – ribatte lo scorpione – annegheremmo entrambi su, dai, trasportami dall’altra parte”.

La rana ci pensa e accetta, caricandoselo sul dorso ed entrando in acqua. A metà del guado però sente un dolore fitto nella schiena e capisce che lo scorpione l’ha punta.

Un istante prima di annegare entrambi, la rana gli chiede perché l’avesse fatto e lo scorpione le risponde “Perché sono uno scorpione… è nella mia natura”.

Ecco, ora l’America e il mondo hanno Biden e non più il mostro Trump, poco importa se sarà ancora più dannoso, che non si regga in piedi, ma sfida niente po’ po’ di meno che la Russia e poi la Cina, per riportarci in un clima di guerra fredda.

Importa poco e niente, lui fa parte dei buoni, anche se causerà danni e tragedie come prima di lui molti presidenti democratici.

Lo si vuole capire che sono tutti scorpioni? Se si limitassero a girare film e produrre buon Rock si potrebbe pure chiudere un occhio, ma questi esportano guerra.

E un’Europa debole e sottomessa ne accetta le decisioni e le furbate, visto cosa è successo con il vaccino Sputnik, il migliore tra tutti, ma messo ai margini per permettere a Pfizer e Moderna di spadroneggiare e garantirsi i massimi profitti e laddove insorge qualche concorrente, vedasi AstraZeneca, basta puntare il dito e i media asserviti spargono un po’ di terrore e in pochi giorni i fatturati dei vaccini “sicuri” lievitano paurosamente.

All American Boys allora, e lode al migliore, Joe Biden, il novello salvatore al quale non serve la forza di salire quattro scalini senza cadere, basta che riesca a spingere un pulsante quando serve.



MM

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